31.10.08

The Cottage - commento flash


Tempi comici che rasentano la perfezione, personaggi la cui grossolanità è uno splendido dipinto della realtà e qualche sana scena splatter.
The Cottage è uno splendido miraggio nel deserto di un cinema la cui comicità spicciola è basata su grettezze e volgarità. Non una parodia del genere, a cui fa capo l'inarrivabile Shaun Of The Dead, ma una vicenda estremamente realistica con personaggi i cui comportamenti sono talmente plausibili da non gridare mai all'esagerazione, all'iperbole comica dettata dalla necessità di strappare una risata.
La grandezza della pellicola di Paul Andrew Williams risiede appunto nella scelta di non parodizzare alcun genere ma semplicemente di voler disegnare situazioni tanto credibili quanto divertenti (quante volte, sfogliando un quotidiano, ci siamo imbattuti in situazioni al limite del grottesco pur essendo tragedie per gli sfortunati protagonisti?) anche se, purtroppo, non perfettamente legate tra loro.
In un film in cui comico e mostruoso sono sempre equilibrati alla perfezione, in cui i protagonisti, Andy "Gollum" Serkis e Reece Shearsmith, sono decisamente eccezionali e nel quale lo splatter non è mai fine a sè stesso ma sempre lucido comprimario della vicenda, purtroppo
vengono dimenticate, peccato capitale, le connessioni tra i singoli avvenimenti e viene tralasciato, peccato veniale, il makeup del villain di turno, fin troppo finto per apparire realistico (in un primo momento pensavo che il personaggio in questione fosse effettivamente un uomo mascherato).
Da vedere assolutamente, magari fingendo di ignorare le mancanze di cui sopra.
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Hush. Breve commento


Mark Tonderai, dj per BBC Radio One, nonchè attore, sceneggiatore e produttore, scrive e dirige un thriller on the road carico di tensione e di ottime intuizioni.
La vicenda si svolge su un canovaccio molto semplice e, nonostante qualche lacuna, ben costruito: l'incipit ricorda leggermente lo Spielberg di Duel per poi evolversi verso gli inseguimenti di The Hitcher e mutare definitivamente su strade e situazioni più consone al thriller classico, con scene cariche di tensione, scambi di ruoli, trappole e trabocchetti.
La regia di Tonderai è sempre ispirata, rapida ma mai caotica e sorretta da una colonna sonora centrata e perfetta co-protagonista di un ottimo William Ash (presente in sala, tra l'altro) alla prima esperienza cinematografica di una certa rilevanza.
Buon film, quindi, decisamente sopra la media, ennesima dimostrazione che i milioni non sono garanzia di qualità (WarpX, FearFactory, Tonderai e la Shona Productions hanno investito meno di 1 milione di sterline) e godibile nonostante una sceneggiatura a in vari momenti zoppicante.

Making Of


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29.10.08

Plague Town - Trailer, locandina e photo gallery


Dopo centinaia di making of e la produzione dell'allucinato Manson Family, David Gregory esordisce dirigendo un promettente viaggio dritto all'inferno.

Dispersi nella campagna irlandese dopo una gita, la famiglia Monohan si ritrova in un sinistro villaggio nascosto nel bosco i cui abitanti mostrano non apprezzare le interferenze esterne. I Monohan scopriranno che i paesani sono a guardia di un tenebroso e mortale segreto che proteggeranno ad ogni costo: in questo posto dimenticato i genitori sono persone disturbate mentalmente e i bambini sono mutanti assassini!


Sotto, trailer, locandina e qualche foto.


Trailer


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28.10.08

The Alphabet Killer. Un commento a caldo


Dopo la prova discreta di Wrong Turn, Rob Schmidt si schianta senza appigli nella mediocrità, dirigendo un film senza nè capo nè coda, farcito di ogni stereotipo dello psycho thriller e votato a un unico scopo: l'elevamento sopra tutto e tutti di Eliza Dushku.

Da brava produttrice, la Dushku rovina tutto ponendosi sempre in primo piano - in alcuni momenti si è potuto godere di primissimi piani che non lasciavano spazio nemmeno agli elementi scenici - e relegando al ruolo di semplice bracciante il povero regista.
Dismessi i panni da ammazzavampiri, la megalomane cacciatrice distrugge uno script già barcollante, ispirato chiaramente a Zodiac, farcendolo di intuizioni al limite del ridicolo e colpi di scena sempre previsti con largo anticipo. Se a questi aggiungiamo immagini fotocopie di Tru Calling, un killer inafferrabile e tante bambine fantasma con tanto di quel verso gutturale marchio di Shimizu, rischiamo l'en plein nella miseria.

Alla nuova signora del thriller quanto riportato sopra non basta e decide di toccare l'apice del ridicolo aggiungendo sul piatto, inizialmente, una schizofrenia che - guarda il caso! - lei è capace di controllare e incanalare in premonizione e, per concludere in bellezza, un improvvisato quanto gratuito striptease.

Al povero cast, composto da pezzenti del calibro di Timothy Hutton e Michael Ironside - ma anche Bill Moseley e Cary Elwes - non resta che il lavoro sporco, svolto con impegno e devozione, tanta devozione. A
Eliza Dushku.

Sopprimetela.
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27.10.08

Sauna. Un breve commento a caldo.


La parte superiore del corpo si china a guardare e giudicare l'altra parte e la trova deforme. Ne sente ribrezzo e questo si chiama rimorso. (I.Svevo)

Terminata la visione del finlandese Sauna, uscendo lentamente dalla sala, rimane un'opprimente aura di deja-vu.
L'incedere lento della vicenda, la presenza di due personaggi così profondamente diversi e al contempo legati indissolubilmente tra loro, l'evoluzione provocata da un ambiente ostile, o forse la presenza di una stanza all'interno della quale i desideri più sofferti verranno esauditi, trasformano infatti una trama apparentemente originale in una versione oscura e malinconica di una delle maggiori opere cinematografiche mondiali.
Bel film, per carità, Antti-Jussi Annila dipinge una fiaba nera che involve in una spirale di angoscia e si deteriora lentamente - forse troppo - fino a mostrare un brevissimo ma sublime finale, ma la sensazione di una struttura già vista è troppo forte. Continua...

Sauna. Wash your sins


Per i finlandesi la sauna è il luogo in cui lavare via le proprie colpe e nell’antichità si usava portare qui i defunti e i neonati per liberarli dal peccato. E’ il luogo in cui si possono lasciare alle spalle le cattive azioni e iniziare una nuova vita. (Antti-Jussi Annila)
Alle 20.45, finalmente, il Ravenna Nightmare Film Festival apre con Sauna, originale e terrificante horror finlandese, diretto dal poliedrico Antti-Jussi Annila.

Anno 1595 – la lunga guerra è finalmente finita. I fratelli Knut e Erik –che fanno parte del comando al confine tra Finlandia e Russia - commettono un terribile peccato quando lasciano morire in modo orribile una giovane ragazza. Quando il commando attraversa una palude non segnata sulle mappe, la ragazza torna a perseguitarli, il suo viso carico di una crudeltà infinita. Gli uomini stremati trovano sollievo in un villaggio senza nome dove c’è una sauna- una sauna dove tutti i peccati sono lavati via. In cerca di perdono, i fratelli vi entrano…

A seguire, trailer e gallery


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