4.11.08

Sam Raimi trascinato all'inferno

Per noi, Sam Raimi non è solo il regista dei tre capitoli di Spiderman, non è nemmeno solamente il produttore di The Grudge o tanto meno di Boogeyman, ma è colui che con una manciata di spiccioli (350mila dollari) diede vita a uno tra i più attuali, oltraggiosi e orgiastici horror movie di tutti i tempi: Evil Dead.
A Maggio del prossimo anno, Raimi tornerà sugli schermi cinematografici con un nuovo horror scritto alcuni anni fa con l'aiuto del fratello maggiore Ivan, già sceneggiatore di Darkman e L'Armata Delle Tenebre.
Drag Me To Hell è attualmente in post-produzione, vanta la presenza di Alison Lohman e Justin Long e racconterà del tentativo di spezzare un'antica maledizione scatenata dall'orgoglio di una vecchia quanto vendicativa signora Est europea.
Sotto le prime cinque immagini tratte dal film.

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Fonte: MTV.com
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Frontiere(s). La nouvelle vague ai confini dell'inferno


Un enorme prova di forza.
Frontiere(s) (in Italia Frontier(s) - Ai confini dell'inferno) colpisce senza pietà il cinema mondiale e annichilisce ogni speranza di poter competere con quella Francia divenuta ormai la prima potenza mondiale in campo orrorifico.
Il film di Xavier Gens è un pugno allo stomaco, non il più violento e nemmeno il più irresistibile, ma è un colpo tirato con una passione per il genere carica di citazioni, a partire dalle macabre ambientazioni familiari di Non Aprite Quella Porta, passando per la claustrofobia di The Descent, le mutazioni cannibali de Le Colline Hanno Gli Occhi e tante altre. Esteticamente splendido, Frontiere(s) riprende il percorso iniziato da Alexandre Aja (Le Colline Hanno Gli Occhi, Mirrors) con Haute Tension (Alta Tensione) e che sembrava giunto all'apice con la perfezione visiva di A L'Interieur (Inside), riuscendo ad aggiungere alle atmosfere funebri e agli eccessi visivi una sceneggiatura sufficientemente solida, personaggi tridimensionali e richiami socio-politici fin troppo assenti negli ultimi anni.
Non è un film perfetto, non è nemmeno il più violento, ma tutti gli elementi che hanno reso grande il cinema horror sono qui presenti nelle giuste quantità e bilanciati egregiamente.
A me tanto è bastato per applaudire Xavier Gens.
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_Blank Of The Dead. Scattata una prima foto

Abbiamo già parlato più volte del misterioso zombie movie che Romero sta girando in gran segreto, pubblicando trama e parte del cast (vedi)
La trama descrive l'improvviso ritorno tra i vivi dei defunti di una dispersa isola nel Nord America. La decisione se sterminare gli zombie o cercare una cura per prevenirne la rinascita sarà fonte di discussione tra gli abitanti.
Sotto, la prima foto tratta dal film.


fonte: BD
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3.11.08

Plague Town. Commento forzato


Può un film essere commentato nonostante gravissime mancanze tecniche?
Plague Town, diretto da David Gregory, si ispira chiaramente al cinema gotico di inizio anni '70, ricco di atmosfera e con una ricerca della paura basata su luci, colori e invenzioni sceniche. Bava su tutti.
L'idea di partenza è ottima e, nonostante la decisione di andare controcorrente sia decisamente azzardata, le premesse per un gran film ci sono tutte. Manca, però, quanto può rendere un opera visiva con grandi ambizioni un capolavoro o anche solamente un prodotto accettabile: competenze tecniche.
Innanzitutto, la ricerca di atmosfere tramite colori e immagini presuppone una fotografia impeccabile (Bava era dapprima un fotografo) mentre ci si trova di fronte a immagini sgranate e piatte nelle quali, più calano le tenebre, più si fatica a distinguere contorni e dettagli; si potrebbe continuare citando un montaggio caotico che non fa altro che confonderci più di quanto trama e situazioni al limite del ridicolo non abbiano già fatto in abbondanza, ancora con una regia per nulla ispirata che tenta, come già detto, di rifarsi ai capisaldi del genere ma che manca completamente di originalità e competenza e si potrebbe concludere con caratterizzazioni di personaggi al limite dello stereotipo (la ragazzina vestita di nero con un passato carico di problemi psichi(atri)ci, la sorella maggiore insensibile e spocchiosa, la matrigna tanto comprensiva quanto sgradevole, il padre ignavo collante tra i familiari e, per finire, tanti bambini cattivi), tralasciando le inguardabili facce gommose dei mutanti ad eccezione dell'unico splendido personaggio di tutto il film: la ragazza cieca presente anche in locandina.
Una terribile imitazione assolutamente da dimenticare.
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Ravenna Nightmare Film Fest 2008, la premiazione

Si è conclusa con un enorme successo di pubblico la 6^ edizione del Ravenna Nightmare Film Festival. La rassegna, con le sue proiezioni speciali e le numerose anteprime nazionali, ha trasformato anche quest'anno la città nella vetrina della migliore produzione horror e fantasy, registrando sei giornate di tutto esaurito. Durante la serata finale di ieri, serata all'insegna della Cerimonia di Premiazione, la giuria (composta dai i registi Ruggero Deodato, Simon Rumley e dal produttore cinematografico Marco Morabito) ha deciso l'assegnazione dei seguenti premi.

- Anello d'Oro al Miglior Film Lungometraggio a:

FRONTIERE(S) di Xavier Gens
Per l'inedito sviluppo narrativo che prendendo spunto da un'insurrezione politica si trasforma in una fuga verso l'horror, e per la maestria della direzione che tiene il pubblico in una morsa tensione epidermica

- Menzione Speciale a:

EDEN LAKE di James Watkins
Per l'eleganza e la forma con cui ci mostra una tematica così delicata, narrandola attraverso il vero orrore senza essere il classico horror movie.

THE DISAPPEARED di Johnny Kevorkian
Per l'atmosfera, il senso di inquietudine e la scelta particolarmente riuscita dell'ambientazione di una Londra inedita e per la delicata interpretazione del giovane protagonista Matthew.

- Anello d'Argento al Miglior Film Cortometraggio a:

LAS HORAS MUERTAS di Hartiz Zubillaga
Per essere riuscito in pochi minuti a trasmettere una profonda intensa tensione e per aver omaggiato il cinema di Sergio Leone senza tradirlo.

I premi Anello d'Oro e Anello d'Argento sono realizzati dal Maestro orafo Marco Gerbella.


RAVENNA NIGHTMARE FILM FEST
Via Mura di Porta Serrata 13, 48100 Ravenna, Italy
Tel +39.0544.684242
ravenna@melies.org
www.ravennanightmare.it
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31.10.08

The Cottage - commento flash


Tempi comici che rasentano la perfezione, personaggi la cui grossolanità è uno splendido dipinto della realtà e qualche sana scena splatter.
The Cottage è uno splendido miraggio nel deserto di un cinema la cui comicità spicciola è basata su grettezze e volgarità. Non una parodia del genere, a cui fa capo l'inarrivabile Shaun Of The Dead, ma una vicenda estremamente realistica con personaggi i cui comportamenti sono talmente plausibili da non gridare mai all'esagerazione, all'iperbole comica dettata dalla necessità di strappare una risata.
La grandezza della pellicola di Paul Andrew Williams risiede appunto nella scelta di non parodizzare alcun genere ma semplicemente di voler disegnare situazioni tanto credibili quanto divertenti (quante volte, sfogliando un quotidiano, ci siamo imbattuti in situazioni al limite del grottesco pur essendo tragedie per gli sfortunati protagonisti?) anche se, purtroppo, non perfettamente legate tra loro.
In un film in cui comico e mostruoso sono sempre equilibrati alla perfezione, in cui i protagonisti, Andy "Gollum" Serkis e Reece Shearsmith, sono decisamente eccezionali e nel quale lo splatter non è mai fine a sè stesso ma sempre lucido comprimario della vicenda, purtroppo
vengono dimenticate, peccato capitale, le connessioni tra i singoli avvenimenti e viene tralasciato, peccato veniale, il makeup del villain di turno, fin troppo finto per apparire realistico (in un primo momento pensavo che il personaggio in questione fosse effettivamente un uomo mascherato).
Da vedere assolutamente, magari fingendo di ignorare le mancanze di cui sopra.
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Hush. Breve commento


Mark Tonderai, dj per BBC Radio One, nonchè attore, sceneggiatore e produttore, scrive e dirige un thriller on the road carico di tensione e di ottime intuizioni.
La vicenda si svolge su un canovaccio molto semplice e, nonostante qualche lacuna, ben costruito: l'incipit ricorda leggermente lo Spielberg di Duel per poi evolversi verso gli inseguimenti di The Hitcher e mutare definitivamente su strade e situazioni più consone al thriller classico, con scene cariche di tensione, scambi di ruoli, trappole e trabocchetti.
La regia di Tonderai è sempre ispirata, rapida ma mai caotica e sorretta da una colonna sonora centrata e perfetta co-protagonista di un ottimo William Ash (presente in sala, tra l'altro) alla prima esperienza cinematografica di una certa rilevanza.
Buon film, quindi, decisamente sopra la media, ennesima dimostrazione che i milioni non sono garanzia di qualità (WarpX, FearFactory, Tonderai e la Shona Productions hanno investito meno di 1 milione di sterline) e godibile nonostante una sceneggiatura a in vari momenti zoppicante.

Making Of


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